Agricoltura quantistica, in quali casi è utile
L’agricoltura quantistica supera l’approccio chimico e propone una svolta dinamica-energetica che riequilibra l’agroecosistema.
L’agroecosistema – infatti – oltre a presentare una complessa rete di interazioni e processi biochimici dei vari elementi abiotici e biotici, presenta una complessa rete di interazioni e flussi energetici di vario tipo.
E sono proprio questi ultimi che regolano ed indirizzano gli stessi processi biochimici.
Uno squilibrio a livello energetico è la causa prima di problemi che successivamente si evidenziano a livello biochimico e fisico.
Basti pensare che la stessa vitalità di tutti gli organismi edafici si basa su processi di tipo energetico. Attraverso questa tipologia di agricoltura, si mira al riequilibrio – prima – ed allo stimolo – poi – dei processi energetici regolatori dei flussi di energia e di materiali.
A differenza dell’agricoltura convenzionale (che utilizza mezzi tecnici come i fertilizzanti per portare l’ecosistema oltre livelli naturalmente raggiungibili), l’agricoltura quantistica utilizza le interazioni energetiche della fisica quantistica per ottenere il meglio dall’ecosistema.
L’agricoltura quantistica è l’evoluzione dell’agricoltura integrata, biologica e biodinamica.
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In quali casi è utile l’agricoltura quantistica?
Ovunque ci sia un terreno da coltivare da zero o da “risanare”.
L’agricoltura quantistica, infatti, si applica su terreni di natura e tessitura differente e contribuisce a “purificare” dall’eccessivo uso di fertilizzanti, ammendanti o diserbanti.
Viene – inoltre – utilizzata in caso di rotazioni errate o inefficaci per ottenere una massima razionalizzazione dei terreni a maggese.
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